Nel 1973 durante il concorso televisivo VOCI PER TRE GRANDI la giornalista Laura Padellaro del Radiocorriere TV così scriveva:
“…Che l’atteggiamento dei giovani d’oggi nasca da conquistata saggezza e non da precoce invecchiamento psicologico fanno credere le parole del soprano giapponese MICHIE AKISADA che partecipa per la seconda volta al concorso televisivo e che è stata la vincitrice assoluta del Concorso Internazionale di Montichiari (1974) e del decimo concorso “Debutto a Merano”.
Mi scrive la cantante in una lettera: “In questi giorni i rotocalchi parlano di noi come di giovani in cerca di gloria. No, no: sarebbe come dire che noi non abbiamo capito niente della vita. Noi che incarniamo sul palcoscenico gli idoli della storia umana in un perenne dialogo con i cittadini del mondo attraverso la musica, noi, dico, saremmo in cerca di gloria?
Non la scienza soltanto, ma anche l’arte incrementa il progresso dell’umanità. E un artista mira giungere al cuore di quanti più uomini è possibile per rendere migliore il mondo. Un compito arduo, il nostro, un impegno sociale, altro che gloria!” (Laura Padellaro – Radiocorriere TV).
Dunque, capita che anche il teatro d’opera ci tramandi qualche messaggio che non va in prescrizione, nonostante possa essere datato ed abbia il sapore tipicamente melodrammatico.
Grazie a Puccini ed hai suoi tre librettisti, Sardou-Illica-Giacosa, da un capo all’altro della terra, superando le barriere di razza e religione, ogni anto si leva un grido che accomuna l’umanita. Talora si fa pianto, interrogativo, struggente invocazione: “PERCHE, PERCHE’…”
Vissi d’arte, vissi d’amore,
non feci mai male ad anima viva!
Con man furtiva
quante miserie conobbi, aiutai.
Sempre con fe’ sincera,
la mia preghiera
ai santi tabernacoli salì.
Sempre con fe’ sincera
diedi fiori agli altar.
Nell’ora del dolore
perché, perché Signore,
perché me ne rimuneri così?
Diedi gioielli
della Madonna al manto,
e diedi il canto
agli astri, al ciel, che ne ridean più belli.
Nell’ora del dolore,
perché, perché Signore,
perché me ne rimuneri così?
LA DOMANDA E’ INQUETANTE: “Perché, perché me ne rimuneri così ?”
E’ un grido d’implorazione, una preghiera di lamentazione che si eleva ogni giorno, per i più disparati motivi, da ogni angolo della terra verso il Cielo.
Il soprano che abbiamo sentito cantare la romanza della Tosca, dieci anni dopo l’incidente, ha raccontato una storia ed è giunta a una conclusione. Questa:
“ “Conservo con naturale orgoglio un manoscritto del tenore GIUSEPPE DI STEFANOche riporta il giudizio formulato in Commissione per il Concorso Italiano “Madama Butterfly“, dal quale uscivo vincitrice: “Nata per cantare“.
Nessuno allora poteva prevedere che il 12 Dicembre ’83 il Policlinico di Milano avrebbe emesso una lapidaria sentenza destinata a sconvolgere inesorabilmente la mia vita e stroncare nel momento più favorevole la mia carriera artistica, costruita puntigliosamente in anni di fatica e studio: “Bobe marrow byopsy – Severe aplastic anemia“.
Dieci lunghi anni di delusioni e speranze mi separano ormai da quella data. Tuttavia, posso ritenermi una donna fortunata. Miracolosamente ristabilita, non mi resta che testimoniare ogni giorno, finché avrò voce, tutta la mia gratitudine.
Nel dare alla luce questa mia “creatura”, fragile fin che si vuole, ma concepita con sviscerato amore, ho provato la stessa emozione di una madre: le difficoltà della gestazione e i dolori del parto sono svaniti per far posto alla gioia, partecipata e condivisa dagli amici.
Dopo tante vicissitudini, in questo CD, senza pretesa alcuna, ho voluto semplicemente cantare il mio “inno alla vita“. Che, se potrà servire ad alimentare la speranza in chi è sfiduciato e deluso quando la sventura ha il sopravvento, la fatica non sarà stata inutile.
Ora che posso fare da sola, ho voluto usare le energie anche per cantare il mio “grazie” ai tanti sconosciuti donatori di sangue, italiani e giapponesi, che mi hanno permesso di sopravvivere.
La preghiera di Tosca riassume, meglio di ogni altra parola, il mio stato d’anomo. Epperò, nulla potrà mai impedirmi di usare la voce, il respiro, per benedire, lodare, esaltare, ringraziare, cantare Colui che mi ha dato la vita. Non c’è dubbio: è il dono più grande”. (Michie Akisda)
Oggi, 6 Maggio 2012, a distanza di tanti anni, non ha ripensamenti: “ nulla potrà mai impedirmi di usare la voce, il respiro, per benedire, lodare, esaltare, ringraziare, cantare Colui che mi ha dato la vita”.
Un bellissimo omaggio a……..TUA MOGLIE. (non mi sono sbagliata vero?) Semplicemente meraviglioso.
Ho letto con ammirazione tutto ma queste parole alla fine del post “ nulla potrà mai impedirmi di usare la voce, il respiro, per benedire, lodare, esaltare, ringraziare, cantare Colui che mi ha dato la vita”, mi hanno riempita di gioia.
Il tralcio Michie è rimasto attaccato alla VITE, nonostante le potature ed ha dato frutti di fede, speranza e carità. Troppo bello !!!!
Il mio ruolo è sempre stato di muovermi dietro le quinte. Questa volta ho trasgredito perché ieri un amico mi ha assemblato musica e foto, ricavandone un video.
Ho pensato che potrebbe incoraggiare qualcuno, far bene a quanti chiamano Dio sul banco degli imputati.
Egli non tace. Ma risponde a modo Suo.
Grazie Angelo. Complimenti a te. E a Michie.Ho dato una scorsa al blogh su altervista.
Non chiamo Dio sul banco degli imputati.
Solo, aspetto con ansia infinita, che Qualcuno si muova a pietà.
Almeno per mio marito. E’ stanco.E disperato.E non ci sono strade.Risorse.
Egli non tace: risponde a modo suo. A Michie e a te, a voi in qualche modo ha risposto. certamente, avevate una Fede giusta. Una Spernza giusta. Un Amore come Lui vuole.
Noi, non sappiamo più pregare: certamente , non lo abbiamo mai saputo fare.
Possiamo solo aspettare. C’è una certezza, la sola che non può venire meno:
Basta Signore.
Se ci sei, pietà.
Non ti chiedo Resurrezione,
solo la morte: Ti ringrazierò in eterno.
Cara, Silvia, non trovo le parole per replicare.
“Fede giusta…speranza giusta…Un amore come Lui vuole..”.
Ma sei sicura?
E se fosse proprio per le nostre carenze?
E poi credi davvero che ormai tutto si sia risolto?
Credimi: ciò che attanaglia la mente ed il cuore tuo e di tuo marito ogni tanto afferra anche noi e ci sentiamo impotenti come voi.
Non è proibito invocare la morte. Epperò mi sembra che il tuo grido corisponda alla richiesta di Gesù: “Padre, se è possibile, passi da me questo calice”
La fatica nostra è nella seconda parte: “Ma non la mia ma la tua volontà si compia“.
Ho trovato e faccio mie le parole del Card. Martini: “…debbo dire che sento molto la fragilità di questa mia fede e il pericolo di perderla. Per questo, prego molto il Signore e gli affido la mia vita, la mia morte e tutti quelli che vanno alla morte con poca fiducia nella potenza di Dio”.
COME NASCE UN CANTATE?
QUESTA E’ LA STORIA DI UNO DI NOI…
Storia commoventissima. Il Signore si è preso cura di lui senza che se ne rendesse conto. Gli ha dato la forza per reagire agli anni terribili e non soccombere e lo ha dotato del dono della VOCE.
Ciao Angelo, chiedo venia, ma non ricordavo il nome di tua moglie e, senza l’intervento di Lucetta, probabilmente, non avrei capito che parlavi di lei, eppure, ora a rileggere questo post sotto questa luce e con questa nuova consapevolezza, si vede tutto l’amore che provi per lei, la stima profonda…
Come stai?
Va tutto bene?
Ti abbraccio forte e ti auguro una buona serata… 🙂
Grazie, Deborath, bene e molto impegnato.
Sono contenta che tu lo sia!!!
E racconta un po’, che fai di bello????
Un abbraccio forte forte… 🙂
Carissimo Angelo, non sono stata molto presente e quindi ho visto solo ora questo tuo bellissimo post.Sono andata anche a vedere il link e ho avuto il piacere di vedere un intero blog dedicato alla tua splendida moglie. Una donna bella e di grande valore che è giustamente motivo d’orgoglio per tutti e in particolare per l’uomo della sua vita! Mi unisco alle parole di Lucetta per esprimervi tutta la mia ammirazione. Un fortissimo abbraccio.
Malgrado la mia involontaria assenza per la attuale situazione familiare, ringrazio Angelo per il dono grande.Mi unisco e faccio mie, non potendo ora altro, le parole e i sentimenti di Lucetta, Deborath, Donatella…Caro Angelo, un abbraccio di cuore a te e se permetti, alla tua carissima Michie.
“Se ci sei, pietà.
Non ti chiedo Resurrezione,
solo la morte: Ti ringrazierò in eterno.”
Queste tue parole mi hanno colpita e forse non le ho comprese, sono soltanto un grido di aiuto perchè non ce la fai più.
Silvia, ieri leggendole ho taciuto e pregato tanto per te e tuo marito. Ho chiesto al Signore come mai non ti risponde….possibile che con te tace? Non ti fa sentire che c’è e non ti concede” la Sua Pace”?
Silvia immagino che la sofferenza ti stia facendo straparlare. Forse Dio non risponde perchè tu metti in dubbio che ci sia veramente e chiedi la fine di tutto …addirittura non vuoi risorgere? Silvia, non capisco…..percepisco che non ce la fai più, il patire ti sta distruggendo….MA offrilo a Lui e chiedGLI la vita eterna come ricompensa .
Silvia ci sono e prego per te.
Grazie per la presenza .Per la preghiera.
So che Lui c’è.Anche se tace.
So che il cammino, la sequela come la Sua avventura terrena, va alla Pasqua.
Pasqua, vuol dire due cose: Passione e Vita Nuova.
Morte e Resurrezione.
Per me, per noi, ORA, è Passione. Morte.
Chiedo luce e forza per questa ORA.
Non posso, chiedere altro: accettare e offrire.
Aspetto che si compia,
e Lo ringrazierò IN ETERNO.
So che c’è la Vita Eterna.
Padre…mi hai abbandonato.
Ho sete.
Consegno il mio spirito.
Tutto è compiuto.
Lui,ha sperimentato Passione e Morte: ha accettato e non ha chiesto Resurrezione.
Grazie anche ad Angelo.
“Ma non la mia ma la tua volontà si compia“: stiamo vivendo questa fatica.
Non riesco più a dire se sono stanca. Se devo accettare. Sperare .Chiedere.
Posso vivere l’Abbandono: Signore, va bene tutto. Fai Tu. Come fai, va bene.
Amen.
Così va meglio…
Ma non sono parole tue, è lo Spirito che opera in te.
Rendiamo grazie a Dio!
DIFFERENZA TRA RELIGIONE E FEDE
Colgo l’occasione per trasmettere una considerazione capace di capovolgere un certo nostro modo di pensare:
“Ma non la mia ma la tua volontà si compia“.
Continuo a camminare al buio.
Signore, che fare? Che dire?
Vorrei pace.Silenzio.
Padre, ti prego: salvaci da quest’ora.
Se vuoi.
Forza Silvia! Non dico altro.
❤