IL SACERDOTE QUESTO SCONOSCIUTO – Angelo Nocent

IL SACERDOTE

QUESTO SCONOSCIUTO

In omaggio  a Don Oreste il nuovo Parroco di Deborath e Annamaria. Uniti non solo nelle gioia di una Chiesa locale in festa ma anche nei giorni della prova.

  • Vive ed opera nel mondo,
    ma non appartiene al mondo.

  • E’ figlio di uomini,
    ma ha l’autorità di renderli figli di Dio.

  • È povero,
    ma ha il potere di comunicare ai fratelli ricchezze infinite.

  • È debole,
    ma rende forti i deboli col pane della vita.

  • È servitore,
    ma davanti a lui
    si inginocchiano gli Angeli.

  • È mortale,
    ma ha il compito
    di trasmettere l’immortalità.

  • Cammina sulla terra,
    ma i suoi occhi sono rivolti al cielo.

  • Collabora al benessere degli uomini,
    ma non li distoglie dalla meta finale che è il Paradiso.

  • Può fare cose
    che neppure Maria e gli Angeli possono compiere:
    celebra la S. Messa e perdona i peccati.

  • Quando celebra
    ci sovrasta di qualche gradino, ma la sua azione tocca il cielo.

  • Quando assolve
    rivela la potenza di Dio
    che perdona i peccati e ridona la vita.

  • Quando insegna
    propone la Parola di Gesù:
    Io sono la via, la verità e la vita;
    nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Gv. 14:6).

  • Quando prega per noi  il Signore lo ascolta,  perché lo ha costituito “Pontefice“, cioè ponte di collegamento  fra Dio e i fratelli.

  • Quando lo accogliamo
    diventa l’amico più sincero e fedele.

  • È l’uomo più amato e più incompreso; il più cercato e il più rifiutato.
  • È la persona più criticata, perché deve confermare con il suo esempio l’autenticità del messaggio.
  • È il fratello universale, il cui mandato è solo quello di servire, senza nulla pretendere.
  • Se è santo, lo ignoriamo;
  • Se è mediocre, lo disprezziamo.
  • Se è generoso, lo sfruttiamo;
  • Se è “interessato“, lo critichiamo.
  • Se siamo nel bisogno, lo assilliamo;
  • Se vengono meno le necessità, lo dimentichiamo.
  • E solo quando ci sarà sottratto comprenderemo  quanto ci fosse indispensabile e caro.

Del Sacerdote,
tanto grande e tanto fragile, hanno detto:

  • S. Agostino – Il Sacerdote è il vertice di tutte le grandezze.

  • Monsabré – Nessuno è più grande di questo povero, piccolo uomo che celebra i Sacramenti.

  • S. Francesco – Se incontrassi simultaneamente un Angelo e un Sacerdote, saluterei prima il Sacerdote, perché egli è un altro Cristo.

  • Fulton Sheen – Il Sacerdote non si appartiene perché è tutto e solo di Dio e dei fratelli.

  • S. Giovanni Bosco – Il più grande dono che Dio possa fare a una famiglia è un figlio sacerdote.

  • S. Giovanni Vianney – Lasciate per vent’anni una parrocchia senza prete
    e vi si adoreranno le bestie.

  • S. Padre Pio – Quando celebro la S. Messa sono sospeso sulla croce con Gesù.

È sorprendente! Il Sacerdote, dopo Dio, è tutto! È dono e mistero; è umiltà e grandezza; è perdono e grazia! È luogo d’incontro fra il cielo e la terra.

È meraviglioso! Nel Sacerdote Gesù si fa vicino e cammina con noi.
Chi tornava da Ars, dopo averne visto l’umile Parroco, esclamava con stupore: «Abbiamo visto Dio in un uomo!».


Per questo, ogni Sacerdote deve pregare così: «Signore, fà che coloro che vedono me, riconoscano Te!».

Quando penso… a quello che i sacerdoti fanno per noi, scrive Enrico Medi, ho la certezza che qualunque ricompensa sia inadeguata.

Il nostro GRAZIE più vero consiste nel pregare per loro e nel sostenerli con la nostra amicizia.

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10 risposte a IL SACERDOTE QUESTO SCONOSCIUTO – Angelo Nocent

  1. Deborath ha detto:

    Grazie mille Angelo, sono felice che hai riportato l’omaggio per don Oreste anche qui, nel blog della Compagnia, così tutti potranno gioire con noi ed unirsi alle nostre preghiere, ne abbiamo così tanto bisogno!!!!!Ti voglio bene, papino…

  2. lucetta ha detto:

    «Maestro, dove abiti?» chiesero Giovanni e Andrea a Gesù.«Venite e vedete!» rispose il Signore. «Dov’è la tua dimora, o Sacerdote»? La dimora del Sacerdote è Triplice: L’Altare, il Tabernacolo, il Confessionale. L’Altare è il luogo d’incontro tra l’amato e l’amante.Il Sacerdote lo chiama: Lui risponde e viene, per opera dello Spirito Santo.C’è il mondo da salvare, anime da guidare nella via della santità."Sono parole che ho tratto da letture sul Sacerdote e auguro a don Oreste di rispondere in pieno e con gioia alla sua vocazione.

  3. Annamaria ha detto:

    Che bello questo post!!!!Grazie anche da parte mia!!! A molte persone farebbe bene leggere queste parole per rendersi conto, in minima parte, di cosa vuol dire essere sacerdote!Io ho avuto la fortuna di leggerlo e per questo ti ringrazio nuovamente! 🙂

  4. angelo ha detto:

    SACERDOTI… SIATE SANTI!

    Dallo scienziato prof. Enrico Medi:

    “Sacerdoti, io non sono prete e non sono mai stato degno di poterlo diventare.Come fate a vivere, dopo aver celebrato la Messa?

    Ogni giorno avete il Figlio di Dio nelle vostre mani, ogni giorno avete una potenza che san Michele Arcangelo non ha.

    Con la vostra bocca voi trasformate la sostanza del pane in quella del Corpo di Cristo.
    Voi obbligate il Figlio di Dio a scendere sull’altare.

    Sacerdoti, ve ne scongiuriamo siate santi! Se siete santi, noi siamo salvi; se non siete santi voi, noi siamo perduti.

    Sacerdoti: noi vi vogliamo ai piedi dell’altare.A costruire opere, fabbricati, giornali, lavoro, a correre di qua e di là siamo capaci noi, ma a pregare siete capaci voi.

    State accanto all’altare: andate a tenere compagnia al Signore.
    Preghiera e tabernacolo, tabernacolo e preghiera.Abbiamo bisogno di quella.
    Nostro Signore è solo, è abbandonato.

    Le chiese si riempiono soltanto per la Messa: cosa stupenda!
    Ma Gesù ci sta 24 ore su 24 e chiama le anime:Tienimi compagnia, dimmi una parola,dammi un sorriso,ricordati che ti amo.Dimmi soltanto passando:ti voglio bene.Ed io ti copriròdi ogni consolazionee di ogni conforto.

  5. Deborath ha detto:

    Davvero molto emozionante: leggere questo tuo ultimo commento, Angelo, mi ha fatto venire i brividi… E’ un grido questo di Gesù che ci interpella tutti, ci tocca da vicino e dovremmo davvero prenderlo come buona "abitudine" quella di passare anche solo un attimo da Gesù a salutarlo e a dirgli che gli vogliamo bene… Potrebbe essere una buona via per la salvezza…:0)Buona giornata

  6. lucetta ha detto:

    Sì Deborath!!!! Fin da piccola le suore mi dicevano che quando passavo davanti ad una chiesa, dovevo entrare a salutare Gesù. Se andavo di fretta dirGLI con il cuore: Gesù Ti AMO nel mio cuore ti bramo. Piccoli atti d’amore. Ciao

  7. Ari ha detto:

    scusate…vorrei conoscere l’autore di questa poesia..

    Il sacerdote
    – Vive ed opera nel mondo,
    ma non appartiene al mondo.

    Sapreste dirmelo? Grazie.

  8. angelonocent ha detto:

    Grazie per la visita e per l’interesse manifestato.

    In verità, non si tratta di una poesia ma di una messa a fuoco del sacerdozio, dono di Gesù hai credenti, nell’ultima Cena.

    In tempi in cui si tende a banalizzare ogni cosa, anche il Sacramento dell’Ordine, come altri, non è oggetto d’interesse. Al contrario.

    Purtroppo, per molti, anche del Popolo di Dio, fa difetto proprio la cultura biblico-teologica.

    Per non dire nulla di mio, attingo dal Catechismo Maggiore della Chiesa Cattolica, perché un ripasso fa sempre bene:

    814. Che cosa è il sacramento dell’Ordine Sacro?
    L’Ordine Sacro è il sacramento che dà la potestà di esercitare i sacri ministeri che riguardano il culto di Dio e la salute delle anime, e che imprime nell’anima di chi lo riceve il carattere di ministro di Dio.

    815. Perché si chiama Ordine?
    Si chiama Ordine perché consiste in vari gradi, l’uno subordinato all’altro, dai quali risulta la sacra Gerarchia.

    816. Quali sono questi gradi? [1]
    Supremo tra essi è l’Episcopato, che contiene la pienezza del sacerdozio; quindi il Presbiterato o Sacerdozio semplice, poi il Diaconato, e gli Ordini che diconsi minori.

    817. Ha Gesù Cristo istituito immediatamente tutti i gradi dell’Ordine Sacro?
    Gesù Cristo ha istituito immediatamente i due gradi superiori dell’Ordine Sacro, che sono l’Episcopato e il Sacerdozio semplice; per mezzo degli Apostoli poi istituì il Diaconato, dal quale derivano gli altri Ordini inferiori.

    818. Quando Gesù Cristo ha istituito l’Ordine Sacerdotale?
    Gesù Cristo ha istituito l’Ordine Sacerdotale nell’ultima Cena, quando conferì agli Apostoli e ai loro successori la potestà di consacrare la SSma Eucaristia. Il giorno poi della sua resurrezione conferì ai medesimi il potere di rimettere e di ritenere i peccati, costituendoli cosi i primi sacerdoti della nuova legge in tutta la pienezza della loro potestà.

    819. Chi è il ministro di questo sacramento?
    Il ministro di questo sacramento è il solo Vescovo.

    820. È dunque grande la dignità del Sacerdozio cristiano?
    La dignità del Sacerdozio cristiano è grandissima per la doppia potestà che ad esso ha conferito Gesù Cristo sul suo Corpo reale e sul suo Corpo mistico, che è la Chiesa; e per la divina missione affidata ai sacerdoti di condurre tutti gli uomini alla vita eterna.

    821. Il Sacerdozio cattolico è necessario nella Chiesa?
    Il Sacerdozio cattolico è necessario nella Chiesa; perché senza di esso i fedeli sarebbero privi del santo sacrificio della Messa e della maggior parte dei sacramenti, non avrebbero chi li ammaestrasse nella fede, e resterebbero come pecore senza pastore in balia dei lupi, a dir breve non esisterebbe più la Chiesa come Gesù Cristo l’ha istituita.

    822. Dunque il Sacerdozio cattolico non cesserà mai sulla terra?
    Il Sacerdozio cattolico, non ostante la guerra che gli muove contro l’inferno, durerà fino alla fine dei secoli; avendo Gesù Cristo promesso che le potestà dell’inferno non prevarranno giammai contro la sua Chiesa.

    823. È peccato disprezzare i sacerdoti?
    È peccato gravissimo, perché il disprezzo e le ingiurie che si rivolgono contro i sacerdoti, ricadono sopra Gesù Cristo stesso, il quale ha detto ai suoi Apostoli: chi disprezza voi, disprezza me.

    824. Quale deve essere il fine di chi abbraccia lo stato ecclesiastico?
    Il fine di chi abbraccia lo stato ecclesiastico deve essere unicamente la gloria di Dio e la salute delle anime.

    In quanto all’autore, oggetto della tua richiesta, Ari, non dare tanta importanza. Non ho fatto altro che mettere insieme un pro-memoria. Così, quando vedo un sacerdote, non solo in chiesa ma anche per la strada, non mi chiedo se è degno o indegno ma mi inchino davanti al Signore che lo ha scelto per rappresentarlo, ossia per averlo costituito “Pontefice“, cioè ponte di collegamento fra Dio e i fratelli. E Gli sono riconoscente di aver dato a un uomo fragile come me, consapevole della fragilità umana ma anche della dignità dell’uomo “redento“, batezzato e non, poteri che non ha nemmeno il più potente sovrano della terra: “…Il giorno poi della sua resurrezione conferì ai medesimi il potere di rimettere e di ritenere i peccati, costituendoli cosi i primi sacerdoti della nuova legge in tutta la pienezza della loro potestà” (818).

    IL DATO BIBLICO

    A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e istruite tutte le genti, battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare quanto io vi ho comandato. Ed ecco: io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine del mondo.” (Mat. XXVIII, 19-20)

    Andate in tutto il mondo e predicate l’Evangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo; chi non crederà sarà condannato.” (Marco XVI, 15-16)

    Non ti domando di toglierli dal mondo, ma di preservarli dal male. Essi non sono del mondo, come neppur io lo sono. Santificali nella verità; la tua parola è la verità. Come tu hai mandato me nel mondo, così anch’io ve li ho mandati.” (Giov. XVII, 15-18)

    Gesù allora soggiunse: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, così io mando voi». Detto questo soffiò sopra di essi e disse: «Ricevete lo Spirito Santo: a chi rimetterete i peccati saranno rimessi; e saranno ritenuti a chi li riterrete».” (Giov. XX, 21-23)

    Questo è il mio corpo che viene dato per voi; fate questo in memoria di me” (Luca XXII, 19)

    Chi ascolta voi ascolta me; chi disprezza voi disprezza me; e chi disprezza me disprezza Colui che mi ha mandato.” (Luca X, 16)

    Chi accoglie voi accoglie me; e chi accoglie me accoglie Colui che mi ha mandato.” (Mat. X, 40)

    “[Paolo] da Mileto mandò ad Efeso e fece venire i presbiteri di quella Chiesa. Quando essi arrivarono a lui disse loro: « … abbiate cura di voi stessi e di tutto il gregge in cui, dallo Spirito Santo, siete stati posti quali ispettori per pascere la Chiesa di Dio che egli si è acquistata col sangue del proprio Figlio …»” (Atti XX, 17-18, 28)

    Grazie, Signore Gesù.

  9. Ari ha detto:

    Grazie per la risposta… sono d’accordo con quanto è stato detto.
    Quelle immagini contenute in quel “pro-memoria” sono a mio parere davvero evocative della figura del sacerdote. Vorrei utilizzarlo come materiale per il catechismo, e farei senz’altro migliore lavoro, per completezza, arricchendolo con il sottolineare chi sia l’autore.
    E’ vero… non bisogna dare troppa importanza, ma senz’altro il giusto merito. Un saluto.

  10. angelonocent ha detto:

    Ari, utilizza il materiale come vuoi.

    L’ “autore” sono i secoli…

    – …A cominciare dai Padri della Chiesa.
    – E’ il ricorrente pensiero dei Santi.
    – E’ la fede del Popolo di Dio…che ci tramandiamo da umili servitori della Parola.

    Se proprio vuoi, citami come “amanuense“, dal latino servus a manu, che era il termine con il quale i romani definivano gli scribi.

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